Pagine

30 dicembre 2017

Lenticchie in umido


Le lenticchie in umido o stufate fanno parte di un piatto tipico del cenone di San Silvestro, perché ritenute simbolo di abbondanza e portatrici di denaro. Mangiare una porzione di questi deliziosi legumi ricchi di ferro e proteine, come accompagnamento del cotechino prima della mezzanotte, è di buon augurio per l’anno nuovo. E’ una pietanza semplice da gustare in compagnia e la mia mamma le ha sempre preparate l’ultimo giorno di dicembre, per portarle a tavola la notte della vigilia di Capodanno come vuole la tradizione.

LE LENTICCHIE IN UMIDO, LA RICETTA DELLA MAMMA

Ricetta vegana senza glutine
Ingredienti per quattro persone:

250 g di lenticchie di Castelluccio
½ cipolla rosa tritata finemente
1 costa di sedano tritata
1 carota tritata
2 foglie di alloro
2 foglie di salvia
2 cucchiai di passata di pomodoro
1 spicchio di aglio pulito e intero
Olio extravergine di oliva
Sale fino marino



Procedimento per la preparazione

Sciacquate bene le lenticchie, poi mettetele in una terrina coperte con acqua tiepida e lasciatele a bagno per 6 ore circa.

In un tegame antiaderente fate rosolare dolcemente la cipolla, il sedano e la carota, già tritati finemente, con qualche cucchiaio di olio. Aggiungete le lenticchie scolate e mescolate con un cucchiaio di legno. Unite le foglie di alloro e di salvia, la passata di pomodoro lo spicchio di aglio intero e un po’ di acqua calda, che copra appena i legumi.

Mettete il coperchio e fate cuocere per circa 30 minuti, a fuoco basso girando ogni tanto. Se necessario aggiungete un pochino di acqua. Trascorso il tempo necessario perché risultino tenere, terminate la cottura, aggiungete il sale, eliminate l’aglio e le foglie di salvia e alloro e fate intiepidire.

Servitele come contorno del tipico zampone o del cotechino, ma non dimenticate di utilizzarle anche durante tutto l’anno, specialmente nei mesi freddi nelle zuppe o con piatti a base di carne, perché sono un concentrato di salute e bontà.









All writing and images on this site © Le Cinque Erbe