Roberto Panizza e Dario Vergassola |
“Per noi la Liguria è un’isola e ci sentiamo contadini vista
mare, dove il mare in dialetto si chiama “maa ”, che può significare anche male
e madre, dove i sapori si incontrano e si fidanzano in un entroterra dal clima
continentale che si trasforma in Mediterraneo nel giro di un chilometro. I
sapori si sono mischiati da anni e le donne in cucina sono diventate delle
alchimiste alla ricerca della ricetta perfetta, mescolando sapori, odori, erbe
e carni per arrivare alla perfezione”
DARIO VERGASSOLA PRESENTA "LA BALLATA DELLE ACCIUGHE"
DARIO VERGASSOLA PRESENTA "LA BALLATA DELLE ACCIUGHE"
“Due muscoli ripieni della Giulia, incorniciati sul piattino
da caffè, appoggiato al bancone del bar insieme a un bicchiere di vermentino,
erano un grande momento […] Entrando nella meraviglia del canale di Portovenere
quella banda di squinternati certificava l’esistenza di Dio e mangiando
focaccia e uva faceva invidia ai pesci.”
Dichiarazioni d’amore alla Liguria, storie spezzine, acciughe
che parlano, XXV capitoli che si chiudono con citazioni, suggestioni e altre
rubacchierie, musica... questo e molto altro nel romanzo d'esordio “La ballata delle
acciughe” (Mondadori Electa, collana Madeleines Extra), che il concittadino, attore, presentatore, comico e da poco scrittore, Dario Vergassola, ha presentato a Genova, nella cena con menù a tema
presso il ristorante Il Genovese dell’amico e perfetto padrone di casa Roberto Panizza.
Prima siamo stati deliziati dalle acciughe del Cantabrico e di Sicilia con burro della val D'Ayasdal,
il tris di acciughe (impanate e fritte, ripiene al pesto, in polpette di prescinseua),
gli spaghetti al germe di grano con acciughe fresche, pomodori secchi, finocchietto e colatura di alici di
Cetara,
il tortino di acciughe e patate con salsa di pomodoro purseminn, (tutto
egregiamente accompagnato dai vini Vermentino Colli di Luni, Pigato della
Riviera di Ponente e Rossese di Dolceacqua).
Poi ci siamo riuniti intorno a Dario per ascoltare la storia del suo primo libro, che diverte gli uomini e commuove le donne, ambientato alla Spezia,
dedicato a chi c’era e ha vissuto con lui le vicende della periferia: un racconto visionario e on the road, che ruota attorno ad un gruppo di amici squinternati che passano le giornate al bar Pavone
dove si servono “goti”(bicchieri) di bianco, sambuche, spritz e spuma nera per dissetare i
clienti, consumatori abituali di acciughe sotto sale (che commentano al barista quello che sta accadendo intorno a loro) o di muscoli sott'olio, tra una partita di biliardo e una a carte. Dario ci fa ridere raccontando aneddoti sul
bar di quartiere che frequentava realmente, riportando le battute dei personaggi che ritroviamo nel romanzo "a volte le bocce sono più furbe di chi le tira" e ricordando le sue zie baffute
delle Cinque Terre, le vicende vissute da ragazzo,
esageratamente “scaldato” e coperto di attenzioni dalla mamma che non capiva
come mai il suo ninin si ammalava spesso.
Colonna sonora in chiusura del libro, Snow dei Chemical Brothers e un'astronave che accende i razzi e parte dal quartiere di Rebocco verso il cielo notturno come una cometa. Da leggere!
A questo punto, chiederei a Dario: "Se avessi immaginato tutti questi numerosissimi incontri mangerecci a base di acciughe, chiameresti ancora così il tuo romanzo ?"
Colonna sonora in chiusura del libro, Snow dei Chemical Brothers e un'astronave che accende i razzi e parte dal quartiere di Rebocco verso il cielo notturno come una cometa. Da leggere!
A questo punto, chiederei a Dario: "Se avessi immaginato tutti questi numerosissimi incontri mangerecci a base di acciughe, chiameresti ancora così il tuo romanzo ?"
Acciuga ripiena al pesto |
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