La Stroscia è un dolce tipico di Pietrabruna, nell'entroterra imperiese, caratteristico per l’impiego di olio extravergine d’oliva ligure al posto del burro; è un capolavoro di gusto e semplicità, pochi ingredienti la rendono friabile e leggera. Le donne anticamente, sfornavano delle Strosce completamente naturali, senza lievito artificiale, aggiungendo all'impasto il “levau” ovvero farina impastata con acqua e lasciata a fermentare per 5 giorni in casa al caldo sotto varie coperte. Il nome deriva dal termine “strosciare” che in dialetto ligure significa spezzare, rompere, infatti questa torta è talmente friabile che non si può tagliare a fette e per mangiarla si deve rompere con le mani.
E’ adatta a chi vuole evitare le uova e gli ingredienti di origine animale.
Ricetta Vegana
Ingredienti per sei persone
250 g di farina di grano tenero tipo “0”
120 g di olio extra vergine di oliva ligure
75 g di zucchero integrale di canna
1 cucchiaino di lievito per dolci
25 g di vino dolce
1 limone non trattato
30 g di mandorle o nocciole sgusciate e tritate (facoltativo)
1 pizzico di sale
Per la decorazione
2 cucchiai circa di zucchero di canna
Procedimento per la preparazione
Mescolare in una terrina la farina con la scorza di limone grattugiata, il lievito, lo zucchero, il sale ed iniziare a impastare con le mani aggiungendo poco alla volta il vino e poi l'olio extravergine di oliva.
Disporre l’impasto in una tortiera antiaderente di 24 cm di diametro e stenderlo fino al bordo della teglia schiacciandolo con le dita. Spolverare con lo zucchero di canna. Io aggiungo anche un po' di mandorle o nocciole sgusciate e tritate.
Infornare a 180°C per 30 minuti circa.
Appena raffreddata rompere la Stroscia in pezzi e servire con vino dolce, caffè.
Questo dolce si può anche aromatizzare aggiungendo all'impasto semini di anice e sambuca oppure la scorza grattugiata di un’arancia non trattata (invece del limone) e acqua di fiori d’arancio amaro di Vallebona. E' ottimo anche accompagnato alla crema pasticcera o allo zabaione.
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