LA SFOGLIOLATA
Per sei/otto persone
Ricetta della Tradizione,
originaria del levante ligure
e della bassa Lunigiana
Ricetta Vegana
Ricetta Vegetariana
Ingredienti:
500 grammi di farina “0” tipo Manitoba
½ cubetto di lievito di birra
240 gr. di acqua circa
1 mazzo di basilico ligure
olio extravergine
di oliva ligure maturo
(in alternativa olio di semi di arachide di qualità)
sale fino marino
1 goccia di miele o un pizzico di zucchero
Utensili di preparazione e
presentazione
La spianatoia
Una terrina
Una tazza
Una tazza
Un cucchiaio di legno
Una teglia antiaderente
Una bottiglietta (o il biberon da cucina)
Il matterello
Un cucchiaino
Un canovaccio
Il coltello
Un tagliere
Procedimento per la
preparazione
Mettere la farina nella terrina, aggiungere due cucchiaini
di sale fino e mescolare.
Sciogliere mescolando insieme il lievito e il miele (che
serve ad attivare il lievito),
nella tazza con l’acqua tiepida, versare al centro della
farina e impastare bene.
Lavorare in modo da ottenere un impasto omogeneo e morbido;
lasciarlo
in un luogo tiepido a lievitare al riparo dalle correnti, per 35/40 minuti circa
(io lo metto nel forno a 30°).
Sulla spianatoia infarinata, dividere in due la pasta
lievitata,
stendere la prima parte con il matterello e trasferirla nella teglia
unta
con 2 cucchiai di olio evo; distribuire uniformemente le
foglie di basilico,
precedentemente lavate e asciugate all'aria o nella
centrifuga per insalata
e cospargere moderatamente di olio e sale; coprire con
l’altra sfoglia,
con le dita sigillare formando il bordo e lasciar lievitare la Sfogliolata, coperta da un canovaccio,
ancora 30 minuti. Accendere il forno e
portarlo a 250/280°.
Quando è caldo, formare con la punta delle dita, i buchi
caratteristici della focaccia.
Cospargere con un pochino di olio evo e sale e
infornare subito.
Cuocere per circa 25/30 minuti, fin quando non sarà dorata.
Note:
Ho scoperto questa focaccia, originaria dell’estremo levante
ligure e di alcune parti della bassa Lunigiana, parlando con un amico che vive a Nicola
di Ortonovo, bellissimo paesino che guarda la vallata del fiume Magra e il mare: a casa
la fanno da sempre, anche arrotolandola con una forma che ricorda lo strudel,
solitamente da maggio ad ottobre, quando si coltiva il basilico all’aperto, (diverso
dal famoso “genovese “in serra, tipico della zona di Prà), utilizzando le
foglie più grosse, mentre quelle piccine vengono usate per la preparazione del
pesto.
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