Tellaro, tredici torte dolci da manuale
di Gabriella Molli
Tellaro, sabato 7 dicembre 2013. Dolce Natale con una torta.
Le donne del borgo fra i cento più belli d’Italia hanno ripetuto una gara di torte già avviata nel 2012.
La gara di quest’anno si è svolta sul grande terrazzo delle Ondine, alle 11 del mattino.
Sabina Norci, Antonietta Itri, Vilma Zanello, Mariangela Lazzoni, Grazia Robino,
Jelma Piccioli, Maura Novelli, Daniela Battistelli, Cristina Tincani, Marianna Colombini,
Anna Vivani, Luisa Lori, Rosanna Mattera.
Tredici donne, tredici torte, ognuna con la propria personalità.
La giuria formata, da Daniela Vettori (che cura questo blog), Franco Lanata “Biscotto”
(un nume dei panini del Solaro) e da chi scrive
(ovvero Gabriella Molli, giornalista nelle funzioni di presidente)
ha avuto un bel daffare. Quasi impossibile arrivare a premiare quella che rispondesse
più delle altre ai parametri-criteri che la giuria ha scelto (presentazione e gusto).
Così ha aggiunto, da subito, il parametro di valutazione dell’abilità manuale:
premiare chi ha lavorato di più. Ma non è stato davvero facile scegliere,
ha commentato il Biscotto, a lavori terminati. Ma era doveroso dichiarare una torta vincitrice
e dopo un giro finale di ulteriori commenti ecco che emerge la numero tredici.
Molto bello anche il suo nome: “torta del re”. Era risultata dapprima a pari merito con la sei
(canestrello di Natale), poi nella selezione successiva, per l’aggiunta del parametro “particolarità”,
si è aggiudicata un punto in più, realizzandone in totale 19.
Che cosa ha fatto primeggiare questa torta deliziosa e tanto bella nel suo abito bianco di glassa?
La dedica con due richiami-omaggio in azzurrino su campo bianco.
Era infatti dedicata alle due grandi associazioni che vestono il Natale di Tellaro (e non solo) organizzando tante iniziative felici, apprezzate e molto frequentate per la genialità e la completa interazione con l’ambiente. Non ultima la mostra dei presepi nella dolce chiesa “del polpo”.
Due associazioni (Unione Sportiva e Borgata Marinara) dove le donne contano.
Occorre qui ricordare che questa integrazione donna-uomo a Tellaro
è stata sempre uno dei caratteri di condivisione dei riti e del tessuto di vita del borgo,
dove si respira una piacevole atmosfera che ha incantato il mondo: sì, del mondo.
Questo perché Tellaro è stato scelto in questi giorni dalla CNN
Un orgoglio che i tellaresi meritano per tutto l’impegno che mostrano nel curare
(e conservare) ogni piccolo particolare storico del loro borgo
e nel trasmettere questo amore ai giovani.
Fra le donne presenti alla premiazione, Maura Novelli (ha introdotto)
e Rosanna Mattera, autrice di una delle delizie natalizie, i
n forma di piccoli pani dolci dell’isola del Giglio.
Di cui ha raccontato la storia. La sua famiglia, approdata a Portovenere,
ha infatti radici proprio nell’isola del Giglio e il “panficato” porta già nel nome
la mediterraneità dei fichi secchi. Somiglia ai pani dell’entroterra celebre toscano,
ma qui c’è anche anche l’aroma del vino nato dai vitigni dell’isola, con l’aggiunta dei semi
della fertilità. Un piccolo premio speciale è andato al “canestrello di Natale”.
Questo dolce nel passato veniva realizzato mettendo una tazza rovesciata
al centro dell’impasto, per creare il “buco”. Si fa presto a dire che il canestrello
è una specie di ciambella. Ma perché è fatto proprio così?
Per la sua storia bisogna navigare nel Mediterraneo. Già lo troviamo in Corsica:
il “canestrelu”. A Carloforte in Sardegna, dove sono approdati i tabarkini.
E si arriva a certi dolci greci di forma analoga. Se si è mantenuta la forma,
vuol dire che c’è un collegamento con le antiche religioni mediterranee della dea madre.
Dunque il canestrello è una forma che parla di identità religiose antiche e di riti propiziatori.
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