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04 settembre 2013

I dolci Canestrelli


I canestrelli, i cui natali sono rivendicati da numerosi paesi dell'entroterra di Genova e del basso Piemonte, sono un classico dolcetto, a forma di margheritina con foro centrale. L'attività di produzione del Canestrello di Torriglia è protetto da Marchio registrato ed è svolta da otto produttori. 
Ottimi a colazione o a merenda, con il tè oppure accompagnati al vino dolce, questi biscotti di pasta frolla morbidi e friabili si riconoscono per la smerlatura del bordo e per l'abbondanza di burro.

I CANESTRELLI
Ricetta Vegetariana
Ingredienti per sei persone

300 g di farina tipo '0'
1 rosso d’uovo freschissimo
250 g di burro
100 g di zucchero
Rum
La scorza di un limone non trattato
Un pizzico di semi di vaniglia
Zucchero a velo 




Procedimento per la preparazione

Sulla spianatoia disporre la farina in modo da formare una montagnetta. Fare un buco al centro ed unire il rosso d'uovo, il burro ammorbidito, lo zucchero, la scorza di limone grattugiata. Io aggiungo anche un pizzico di semini di vaniglia. Lavorare, unendo poco alla volta il rum, fino ad ottenere un impasto morbido e compatto. Formare una palla, coprire con la pellicola e far riposare in frigo per 30 minuti. 

Stendere sul tavolo la pasta frolla ad un altezza di 1 cm. Tagliare con il tradizionale stampo a otto petali con il foro centrale. Disporre i canestrelli distanziati, sulla teglia o la placca del forno, foderata con la carta forno.

Infornare a 180°C per 15 - 20 minuti circa. I canestrelli non devono diventare troppo scuri. Prima di consumarli, spolverare generosamente di zucchero a velo.



L'etimologia del nome di questi biscotti é incerta. Alcuni lo fanno derivare dal termine "Canestro" i.e. il cesto di paglia o vimini, nel quale venivano posti a raffreddare per poi essere offerti in occasione di feste civili o religiose. Altri ritengono che il nome sia da mettere in relazione con il disegno dello stampo a pinza in cui venivano cotti: in lingua piemontese canesterlè i.e. ingraticolare con canne. Golosità popolari dalle origini antichissime, preparate sembra sin dal Medioevo dalle gilde dei produttori di ostie, erano vendute nei mercati o sui sagrati delle chiese, e c’era chi per promuoverne l’acquisto le metteva in premio al gioco dei dadi. Una traccia documentale certa del canestrello risale al 1576, quando un mulattiere venne accoltellato e derubato della merce, "un cavagno di damasche e canestrelli", che trasportava sulla via pubblica della Trebbia.  Con questa premessa si può certo considerare molto antica la presenza di questo dolce nel nostri monti. Si rileva traccia di rotelle o "ruette" come nei paesi fliscani si definiscono i canestrelli persino nella monetazione della Repubblica Genovese del XIII° secolo quale simbolo di abbondanza”.

Dal sito Alta Val Trebbia  

L'antica ricetta del canestrelletti di Torriglia é questa: 
Farina.....libbre, zucchero.....oncie,burro.....oncie, 4 rossi di uova, liquore e limone gratuggiato.
Sappiamo che le once e le libbre sono misure in uso nella Repubblica di Genova sino ai primi dell'ottocento quando l'adesione al sistema metrico le sostituisce con quelle attuali.
Sappiamo ancora che a fine Settecento gli iscritti alla Confraternita di S. Vincenzo di Torriglia pagavano ogni anno “una mutta” (sorta di moneta piemontese) e ricevevano, documento del 1576, un canestrello.
I primi tentativi di commercializzazione del prodotto risalgono al 1820 quando la Signora Maria Avanzino detta Pollicina sposava Giuseppe Dondero, proprietario del primo Bar Caffè di Torriglia aperto in Via Roma, dotato di pianoforte e frequentato dai notabili e dalle autorità del paese e da questi battezzato "Aragno", bar allora illustre a Roma e iniziava la vendita fra gli avventori.
Attualmente l'attività di produzione del Canestrello di Torriglia protetto da Marchio registrato è svolta da otto produttori ( Un laboratorio, due pasticcerie, due forni pasticceria e tre rivendite di commestibili)









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