19 ottobre 2012

Vi racconto il film "Senza Trucco"


Senza Trucco.
Quattro donne. Quattro stagioni. Una sola passione.


Qualche sera fa ho rivisto a casa  il film/documentario “Senza Trucco – Le donne del vino naturale” di Giulia Graglia ed ho provato la stessa forte emozione di quando è stato presentato  a La Spezia,  presso il Cinema Nuovo  (in collaborazione con l’ Associazione Italiana Sommelier Liguria - Delegazione della Spezia), quindi ho pensato di condividere con voi questa bella storia su quattro donne che, dal Piemonte alla Sicilia,  hanno scelto di produrre vino naturale (senza manipolazioni o interventi chimici), ritratte ognuna nella fase dei lavori nei vigneti e in cantina, seguendo con ogni protagonista  il ciclo stagionale di potatura, crescita, maturazione e vendemmia delle uve. Donne  diverse (per i territori di appartenenza, i modi di considerare il vino e il  lavoro di imprenditrici….) ma anche simili: per tutte e quattro, determinante la figura del padre, che direttamente o indirettamente ha segnato la loro vita, trasmettendo loro la forte passione per la vigna e il territorio. Non sono attrici ma vignaiole e si raccontano senza finzioni, nella loro quotidianità, al naturale, assolutamente senza trucco. Il film è stato girato da Dicembre 2009 a Settembre 2010, già dalle prime immagini si resta rapiti dai paesaggi, dalla passione e  dalla fatica  delle protagoniste. Giorgia Graglia,  le segue silenziosamente, nella quotidianità, nei  riti contadini,  nei gesti e nei racconti. Quattro approcci alla naturalezza.
Dora
 Si comincia con l’inverno e  Dora Forsoni Poderi Sanguineto I e II   - Acquaviva (SI) - (il vino degustato: Nobile di Montepulciano Docg 2009) la toscana, figlia di contadini e contadina fin dall’infanzia, produce insieme alla socia Patrizia Brogi, rosso e nobile di Montepulciano e un bianco da  vitigni autoctoni. Dora  parla del padre mentre pota le viti innevate,  parla di selvaggina, della sua prima volta con il cinghiale, del suo vino, dove si sente la liquirizia, di cantina che solo lei può gestire.



Nicoletta
Poi la primavera con  Nicoletta Bocca: San Fereolo  - Dogliani (CN) - (i vini degustati: Langhe Bianco doc Coste di Riavolo 2007 / Dogliani Docg San Fereolo 2006) la piemontese, figlia di Giorgio Bocca,  famosa per il dolcetto, fa anche Barbera e un bianco da Riesling e Gewutztraminer. Tenerissima  Nicoletta che insegna al figlio a legare i tralci, bellissimo lo scricchiolio dei rami che vengono incurvati ,   famosa la sua frase  dove se la prende con i critici e le classifiche: "Noi viviamo in un'epoca in cui siamo abituati ad avere delle gerarchie di valore, esterne. Quali sono le dieci donne più importanti del vino? Quali sono i dieci migliori vini del mondo? E' un approccio esterno al problema, è uno sguardo pornografico, non è amore." Cura con fatica le vigne vecchie «recuperate dagli anziani prima di essere estirpate, piccoli pezzi di vigna nel nulla», imparando a convivere con il Dolcetto grazie a un vicino, il signor Stralla che le ha insegnato molte cose in vigna "che con quei suoi manoni sembrava suonasse il piano"

Elisabetta
L’estate è Elisabetta Foradori : Azienda Agricola Elisabetta Foradori  - Mezzolombardo (TN) ( i vini degustati :Vigneti Dolomiti Igt  Fontanasanta Manzoni Bianco 2011 / Vigneti Dolomiti Igt Foradori Teroldego 2009) trentina, erede di una famiglia di vignaioli, produce vini solo da uve locali, principalmente Teroldego sul quale ha puntato da ventenne quando tutti lo snobbavano e Nosiola, che recentemente ha cominciato a vinificare in anfore di terracotta;  non ha mai conosciuto il padre, ma ha le sue bottiglie in eredità: “Ho pianto stappandone una del 1971, il vino era ancora presente, puro, vivo”.
 Arrotola i tralci con il fogliame per non tagliarli  perché “Sarebbe come tagliare le mani a un corpo”, raccoglie la mattina presto le ortiche da trasformare in tisane per ridare energia e resistenza alla vigna d’estate contro la siccità, cura le anfore come se fossero bambini:  “penso sempre a tanti figli quando li copro” e dopo la vendemmia guarda con malinconia i filari vuoti.

Arianna
ed infine l’autunnoArianna Occhipinti  Azienda Agricola Arianna Occhipinti – Vittoria (RG)  (i vini degustati : Sicilia Igt SP68 Bianco 2011 / Sicilia Igt SP68  Nero d’Avola e Frappato 2011 ), siciliana,  la più giovane,  (28 anni quando è stato girato il film); dopo la laurea in enologia a Milano, torna in Sicilia a 21 anni, decisa a impiantare un’azienda rigorosamente biologica; dà ordini decisi in dialetto stretto ai lavoranti per irrigare le giovani barbatelle, le vigne ad alberello,  che hanno bisogno di acqua in quella terra di roccia e sabbia. Dice “Ogni giorno ho bisogno di un sogno, un progetto” e racconta che quando ha cominciato il primo sogno fu quello di fare davvero la vignaiola;  quando don Vittorio, un contadino d’altri tempi, la vide ferma davanti alle vigne da potare le disse: “Signorina, non è che la dobbiamo fotografare, bisogna procedere…. Vorrebbe imparare? Ce la diamo una pompatina? (l’insetticida)”  No, no! “Mah, se lo dice lei, ma pemmia…”.   Arianna produce Nero d’Avola, Frappato (famoso in tutto il mondo e del quale parla con passione)  e un bianco da uve Zibibbo e Albanella.


Marco Rezzano e una rappresentante delle Cinque Terre
 che offre a Giulia Graglia un grappolo di uva 

Antonello Maietta

 Al termine della proiezione  tantissimi applausi  a Giulia Graglia, ci fermiamo  per parlare con lei delle protagoniste e degustare quei meravigliosi  vini che abbiamo visto nascere; in sala  Antonello MaiettaPresidente AIS 
Marco Rezzano







e Marco Rezzano, delegato AIS La Spezia che chiede a Giulia se ha riscontrato un rapporto tra il carattere dei vini e il carattere di chi li fa e le stelle,

lei ci racconta: “Non c’è stato bisogno di far loro la classica intervista perché siamo entrate in sintonia e si sono raccontate spontaneamente; quando le ho conosciute sono stata stregata da loro e per tre su quattro ho indovinato il segno zodiacale, questo è stato divertente, ero tentata di fare una presentazione del film legata agli elementi astrologici: il fuoco, la terra, l’aria e l’acqua perché secondo me ciascuna corrisponde ad un elemento. 

Giulia Graglia
 Elisabetta è assolutamente aria, eterea, più tralci che radici, vive di biodinamica e  i suoi ultimi traguardi nel fare vino, stanno manifestando la sua essenza ..…  Nicoletta con la sua profondità che scava dentro di sé è acqua pura, fa fatica a parlare di se stessa, ma non del suo vino, del suo dolcetto….  Arianna è innegabile, è fuoco, siciliana, vulcanica, ma anche la più dolce e solare….. e poi Dora così legata al suo rapporto così forte con la terra, “se la natura ha messo così le foglie, perché è lì che devono stare”….. e così  i loro vini  rispecchiano  l’enorme rispetto per i loro vitigni e corrispondono perfettamente a loro, alla loro profondità".


...ovviamente vi consiglio di acquistare e guardare  il film> Senza Trucco  (magari sorseggiando uno di questi vini),  tanto bello e coinvolgente, perché fin dalla prima immagine della campagna toscana in inverno, dove si sentono solo le oche e il rumore dei passi di Dora sulla neve,  si entra a far parte di un meraviglioso mondo SENZA TRUCCO. 
Grazie Giorgia :)




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