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18 giugno 2012

Slow Food: Gioco con i vini passiti




Incontro Slow Food 


Gioco del piacere con i vini passiti





(racconto di una food blogger semi astemia ma molto curiosa……) 
Un altro piacevole appuntamento organizzato da Slow Food a La Spezia 
@Museo Etnografico " G. Podenzana":
 Gli esperti che ci hanno accompagnato in questa simpatica esperienza sono stati
Giampaolo Barrani e Achille Lanata, il celeberrimo “Biscotto”.
I vini passiti da degustare e scoprire erano cinque (uno di questi non era italiano) e fare una classifica, 

devo dire che non è stato così difficile come con l'olio.






















La mia grande sorpresa è stata lo scoprire al termine, che non ero andata poi così distante dal responso degli altri partecipanti..…. 



Il n.1(classificato 5) era un Risling Silvaner di Rheingau (Germania) 9°, da vendemmia tardiva, detto anche Eis Wine perché i grappoli appassiscono sulla pianta anche in caso di neve, grazie al clima asciutto.
(Io lo avevo confuso con il Sauternes!!!!!);
 il n. 2 (classificato 1) era uno Sciacchetrà (dal genovese sciacca = schiaccia e tra= tira ) del 2006,
prodotto con amore e passione da un privato di Riomaggiore;
 il n.3 (classificato 2) un moscato passito dell’Elba 14°, molto delicato e profumato di miele,
è stato il mio preferito;
 il n.4 (classificato 5) il Sagrantino Passito di Montefalco 16° (Umbria) un vino pregiato perché ottenuto da un vitigno a bacca nera, quasi perso e recuperato recentemente; 

il n. 5 (classificato 4) uno scurissimo ed importante Aleatico dell’Elba 14,5°.




Al termine siamo stati deliziati da un assaggio fuori programma: Gaudenzio Cidale ci ha portato una bottiglia del suo Rinforzato (altro nome usato per lo Sciacchetrà) del 2008.
 Non bisognava essere Sommelier per apprezzare questo passito meraviglioso!
 Quando ci ha raccontato come ottiene le poche bottiglie che produce annualmente,
ho capito perché questo nettare delle Cinque Terre è così raro e prezioso;
oltre alla difficoltà che ovviamente incontra il viticoltore, per la faticosa posizione dei vitigni disposti in terrazze a picco sul mare, l’uva faticosamente raccolta, viene stesa al sole ad asciugare per 20/30 giorni, ritirata alla sera, per evitare lo sbalzo termico e l’umidità e poi i grappoli vengono schiacciati a mano, acino per acinoooooo. CHE POESIA!